Dedicata ad un amico S.M.


di Franco Battiato

I Giorni Della Monotonia

Stavi giù distesa sopra il letto
e ti lasciavi andare come alla deriva
passavamo così attraverso impervie vie
i giorni della monotonia
tutti e due le labbra sulle tue
gli attimi vissuti intensamente
sono spenti
Stare insieme a te fu il delirio
di una storia della nostra estrema diversità
e mi innamorai ossessivamente
per distruggermi "..stringimi.."
mi sussuravi piano: "caro amore"

Giorni di immensa meraviglia
e giorni di cattività
tra noi due poi scoppiò il diluvio

Lux eterna domine in excelsis deo

Passavamo così attraverso impervie vie
i giorni della monotonia
tutti e due le labbra sulle tue
gli attimi vissuti intensamente
sono spenti

Sto con me, tra noi due ho scelto me

Mahmoud Darwish


Se avessi contemplato il volto della vittima e riflettuto,
ti saresti ricordato di tua madre nella camera a gas,
avresti buttato le ragioni del fucile e avresti cambiato idea:
non è così che si trova un'identità.

Mahmoud Darwish

Sulla RICONCILIAZIONE


".....Questi sono giorni di ispirazione e riflessione. Questi sono giorni di Riconciliazione. Riconciliazione sincera con noi stessi e con coloro che ci hanno ferito. In quelle relazioni dolorose che abbiamo patito non stiamo cercando di perdonare né di essere perdonati. Il perdono richiede che uno dei termini si metta ad un'altezza morale superiore e che l'altro termine si umili di fronte a chi perdona. Ed è chiaro che il perdono è un passo più avanzato di quello della vendetta, ma non lo è tanto quanto quello della riconciliazione.

Neppure stiamo cercando di dimenticare le offese che ci siano state. Non è il caso di tentare la falsificazione della memoria. È il caso di cercare di comprendere quello che è accaduto per entrare nel passo superiore del riconciliare. Niente di buono si ottiene personalmente o socialmente con l’oblio o col perdono. Né oblio né perdono! Perché la mente deve rimanere fresca ed attenta senza dissimulazioni né falsificazioni. Stiamo considerando ora il punto più importante della Riconciliazione che non ammette adulterazioni. Se cerchiamo la riconciliazione sincera con noi stessi e con quelli che ci hanno ferito intensamente è perché vogliamo una trasformazione profonda della nostra vita. Una trasformazione che ci tiri fuori dal risentimento nel quale, in definitiva, nessuno si riconcilia con nessuno e neanche con sé stesso. Quando arriviamo a comprendere che dentro di noi non abita un nemico ma bensì un essere pieno di speranze e fallimenti, un essere nel quale vediamo in rapida successione di immagini, bei momenti di pienezza e momenti di frustrazione e risentimento. Se arriviamo a comprendere che il nostro nemico è un essere che ha vissuto anch’egli con speranze e fallimenti, un essere nel quale ci sono stati bei momenti di pienezza e momenti di frustrazione e risentimento, avremo messo una sguardo umanizzatore sulla pelle della mostruosità.

Questo cammino verso la riconciliazione non sorge spontaneamente, cosi’ come non sorge spontaneamente il cammino verso la non violenza. Perché entrambi richiedono una grande comprensione e la formazione di una ripugnanza fisica della violenza.

Non saremo noi a giudicare gli errori, nostri o altrui, a questo fine ci saranno i risarcimenti umani e la giustizia umana e sarà la statura dei tempi quella che eserciterà il suo dominio, perché io non voglio giudicarmi né giudicare... voglio comprendere in profondità per pulire la mia mente da ogni risentimento.

Riconciliare non è dimenticare né perdonare, è riconoscere tutto quello che è accaduto e proporsi di uscire dal circolo vizioso del risentimento. È scorrere lo sguardo per riconoscere gli errori in se’ e negli altri. Riconciliarsi internamente è proporsi di non passare per lo stesso cammino due volte, ma disporsi a riparare doppiamente i danni prodotti. Però è chiaro che a coloro che ci hanno offeso non possiamo chiedere di riparare doppiamente i danni che ci hanno provocato. Tuttavia, è un buon compito far vedere loro la catena di danni che continuano a trascinarsi nella loro vita. Facendo ciò ci riconciliamo con chi abbiamo sentito prima come un nemico, anche se ciò non fa si’ che l'altro si riconcili con noi, ma questo fa già parte del destino delle sue azioni, sulle quali noi non possiamo decidere.

Stiamo dicendo che la riconciliazione non è reciproca tra le persone ed anche che la riconciliazione con se stessi non comporta come conseguenza che altri escano dal loro circolo vizioso, anche se si possono riconoscere i benefici sociali di una simile posizione individuale....."

tratto dal discorso di Silo a Punta de Vacas, maggio 2007
"...Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi..."

Giordano Bruno

L'arte di amare


La sfera più importante del dare, tuttavia, non è quella delle cose materiali, ma sta nel regno umano. Che cosa dà una persona a un'altra? Dà se stessa, ciò che possiede di più prezioso, dà una parte della sua vita. Ciò non significa necessariamente che essa sacrifichi la sua vita per l'altra, ma che le dà ciò che di più vivo ha in sé; le dà la propria gioia, il proprio interesse, il proprio umorismo, la propria tristezza, tutte le espressioni e manifestazioni di ciò che ha di più vitale. In questo dono di se stessa, essa arricchisce l'altra persona, sublima il senso di vivere dell'altro, sublimando il proprio. Non dà per ricevere; dare è in se stesso una gioia squisita. Ma nel dare non può fare a meno di portare qualche cosa alla vita dell'altra persona, e colui che riceve si riflette in essa; nel dare con generosità, non si può evitare di ricevere ciò che le viene dato di ritorno. Dare significa fare anche dell'altra persona un essere che dà, ed entrambi dividono la gioia di sentirsi vivi. Nell'atto di dare nasce qualcosa, e un senso di mutua gratitudine per la vita che è nata in loro unisce entrambe. Ciò significa che l'amore è una forza che produce amore; l'impotenza è l'incapacità di produrre amore.

Tratto da: L'arte di amare di E.Fromm

Il Cammino


Se credi che la tua vita termini con la morte, ciò che pensi, che senti e che fai non ha senso. Tutto finisce nell’incoerenza, nella disintegrazione.
Se credi che la tua vita non termini con la morte, ciò che pensi deve coincidere con ciò che senti e con ciò che fai. Tutto deve dirigersi verso la coerenza, verso l’unità.
Se sei indifferente al dolore e alla sofferenza degli altri, ogni aiuto che tu chieda non troverà giustificazione.
Se non sei indifferente al dolore e alla sofferenza degli altri, devi fare in modo che ciò che senti coincida con ciò che pensi e con ciò che fai per aiutare gli altri.

Impara a trattare gli altri nello stesso modo in cui vorresti essere trattato
Impara a superare il dolore e la sofferenza in te, nel tuo prossimo e nella società umana.
Impara ad opporti alla violenza che c’è in te e fuori di te.
Impara a riconoscere i segni del sacro in te e fuori di te.

Non lasciar passare la tua vita senza chiederti: “Chi sono?”
Non lasciar passare la tua vita senza chiederti: “Dove vado?”
Non lasciar passare un solo giorno senza darti una risposta su chi sei.
Non lasciar passare un solo giorno senza darti una risposta su dove vai.
Non lasciar passare una grande allegria senza ringraziare dentro di te.
Non lasciar passare una grande tristezza senza reclamare dentro di te quell’allegria che vi è rimasta custodita.
Non immaginare di essere solo nel tuo villaggio, nella tua città, sulla Terra e negli infiniti mondi.
Non immaginare di essere incatenato a questo tempo e a questo spazio.
Non immaginare che con la tua morte si perpetui in eterno la solitudine.

Tratto da Il Messaggio di Silo

A volte una castagna....



A volte mi sento una castagna...ha quella buccia forte e robusta che sfida gli eventi (il freddo, il vento, la caduta dall'albero)...quella buccia che però a contatto con il calore si sgretola, svelando il contenuto: quel frutto buono, polposo e gustoso che è!
Metaforicamente sono io...e il calore che aiuta a tirar fuori la parte bella e buona di me, siete tutti voi.

Paola Balestra

La mia richiesta


In questo momento di grande sbandamento della direzione del pianeta e della mia vita
CHIEDO ED ESIGO

PER ME:
Lucidà mentale, che mi permetta di vedere oltre al mio normale modo di guardare gli altri e gli eventi sempre ancora troppo spinta dagli insogni

Forza, che mi permetta di portare a termine le mie scelte lucide e di non farmi trascinare nelle compulsioni e negli insogni e che mi faccia superare le mie frustrazioni

Commozione, che mi permetta di connetermi di più con le mie esigenze e quelle delle persone con cui condivido il mio percorso di vita


PER LE PERSONE CHE MI STANNO VICINE:
Forza, per affrontare le difficoltà del momento e aprirsi il futuro

Serenità, per poter prendere decisioni e scegliere in una direzione evolutiva


PER L’UMANITA’:
Saggezza, affinché non si vada in una direzione distruttiva e ritorni la “ragione”

Bontà, affinché ci sia più amore tra le persone e per tutto il creato

Forza, affinché tutto questo si possa realizzare e si possano superare i momenti di difficoltà


Ho fede che questa richiesta venga ascoltata, queste necessità le sento sincere nella mia testa e nel mio cuore.
Elevo questa richiesta dal mio cuore per me e per gli altri.


Paola Balestra


"Le generazioni peggiorano sempre più. Verrà un tempo in cui saranno talmente maligne da adorare il potere; il potere equivarrà a diritto per loro, e sparirà il rispetto per la buona volontà. Infine, quando l'uomo non sarà più capace di indignarsi per le ingiustizie o di vergognarsi in presenza della meschinità, Zeus lo distruggerà. Eppure, persino allora, ci sarebbe una speranza, se soltanto la gente comune insorgesse e rovesciasse i tiranni che la opprimono".
Mito Greco sull'Età del Ferro.

Il mio ringraziamento


Ringrazio per il dono della vita
Ringrazio i miei genitori per avermi accudito
Ringrazio la mia famiglia per il sostegno che sempre mi da
Ringrazio i miei amici per l’allegria che mi trasmettono
Ringrazio i miei compagni di Movimento per l’energia che mi trasmettono
Ringrazio il mio orientatore perché mi sopporta e mi supporta
Ringrazio Silo per i suoi insegnamenti
Ringrazio tutti i maestri che lo hanno preceduto per averci lasciato tracce di conoscenza
Ringrazio tutti gli uomini e donne che mi hanno preceduta per quello che hanno realizzato e per le difficoltà che hanno dovuto superare
Ringrazio di sentirmi parte di questa storia umana e di avere avuto la spinta a dirigermi verso l’apertura e la meditazione di un senso
Ringrazio per il futuro luminoso che arriverà
Ringrazio per le difficoltà che incontro che mi fanno fare passi avanti
Ringrazio per le frustrazioni che mi rinforzano il cuore
Ringrazio per le vittorie che mi danno energie per avanzare
Ringrazio per i momenti in cui mi sento sola perché mi spingono a non restarlo
Ringrazio perché sento che tutti i miei limiti, i miei climi, le mie virtù…non sono miei ma fanno parte del “tutto”.

Paola Balestra


Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l’insicurezza, l’ingordigia, l’orgoglio, la vanità... Lentamente bisogna liberarcene. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi. E il momento di uscire allo scoperto; è il momento d’impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi.

Tratto da "Lettere contro la guerra" di Tiziano Terzani

31/12/2008
Un saluto ad una grande donna, compagna di lotta, affinchè il suo passaggio verso la luce sia sereno. Un bacio a te Rosario.

Tratto dal libro Il messaggio di Silo

I ricordi della tua vita sono il giudizio delle tue azioni. Puoi, in breve tempo, ricordare molto di quanto di meglio c’è in te. Ricorda dunque, ma senza agitazione e purifica la tua memoria. Ricorda dolcemente e tranquillizza la tua mente...


Rifiuta ora lo spavento e lo scoramento...

Rifiuta ora il desiderio di fuggire verso regioni oscure...

Rifiuta ora l’attaccamento ai ricordi...

Rimani ora in libertà interiore, con indifferenza verso la suggestione del paesaggio...

Prendi ora la decisione dell’ascesa...

La Luce pura rischiara le cime delle alte catene montuose e le acque dai mille colori discendono tra melodie non riconoscibili verso altipiani e prati cristallini...

Non temere la pressione della Luce che ti allontana dal suo centro sempre più fortemente. Assorbila come se fosse un liquido o un vento, perché in essa, certamente, c’è la vita....

Quando nella grande catena montuosa trovi la città nascosta devi conoscerne l’entrata. Ma questo lo saprai nel momento in cui la tua vita sia trasformata. Le sue enormi mura sono scritte in figure, sono scritte in colori, sono “sentite”. In questa città si custodisce ciò che è stato fatto e ciò che c’è da fare...

Sei riconciliato...

Sei purificato...

Preparati ad entrare nella più bella Città della Luce, questa città mai percepita dall’occhio, mai ascoltata nel suo canto dall’udito umano...

Vieni, preparati ad entrare nella Luce più bella...